Nel 2019, gli architetti Fabrizio Pellegrino e Lodovico Gabetti, assieme a Giuseppe Scaturro e Magdalena Kirova, rispettivamente CEO e art director di Axolight, hanno dato vita ad un laboratorio maieutico (basandosi realisticamente sul metodo socratico di giungere a una verità in maniera autentica) con il fine di ricostruire il pensiero dello Studio Gabetti e Isola, legato all’idea progettuale della lampada Bul-Bo. Fra le basi di questo percorso, i racconti diretti degli architetti Aimaro Isola e Guido Drocco (co-autori di Bul-Bo nel 1971), gli appunti ed i disegni originali dello studio, i ricordi di Lodovico Gabetti (figlio e allievo di Roberto Gabetti) e Fabrizio Pellegrino (allievo dello studio Gabetti e Isola).
Questo percorso, che ha portato Axolight nel 2021 alla riedizione del primo Bul-Bo, porta oggi in dote una seconda generazione di idee, profondamente legate, in tutto e per tutto, all’idea originaria di Bul-Bo.
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Nel 2019, gli architetti Fabrizio Pellegrino e Lodovico Gabetti, assieme a Giuseppe Scaturro e Magdalena Kirova, rispettivamente CEO e art director di Axolight, hanno dato vita ad un laboratorio maieutico (basandosi realisticamente sul metodo socratico di giungere a una verità in maniera autentica) con il fine di ricostruire il pensiero dello Studio Gabetti e Isola, legato all’idea progettuale della lampada Bul-Bo. Fra le basi di questo percorso, i racconti diretti degli architetti Aimaro Isola e Guido Drocco (co-autori di Bul-Bo nel 1971), gli appunti ed i disegni originali dello studio, i ricordi di Lodovico Gabetti (figlio e allievo di Roberto Gabetti) e Fabrizio Pellegrino (allievo dello studio Gabetti e Isola).
Questo percorso, che ha portato Axolight nel 2021 alla riedizione del primo Bul-Bo, porta oggi in dote una seconda generazione di idee, profondamente legate, in tutto e per tutto, all’idea originaria di Bul-Bo.
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